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La Stazione Nazionale di monta equina di Tarbes è la culla della razza Anglo-arabo francese. Si tratta di un eccellente cavallo sportivo, particolarmente indicato per il salto ostacoli, il cross-country ed il “Completo”.
Le Stazioni Nazionali di monta equina costituiscono 18 società statali che operano sotto la tutela del Ministero dell’Agricoltura.
Occorre precisare che le Stazioni Nazionali di monta equina non assomigliano a nessun’altra struttura equestre.
In effetti, non si tratta né di centri equestri per formare i giovani cavalieri, né di luoghi di allevamento, né di «maternità per giumente (cavalle)».
Le missioni della Stazione Nazionale di monta equina sono:
La Selezione e la salvaguardia delle razze
La Ricerca e la sperimentazione
La promozione del settore equino
L’anagrafe equina
La diffusione delle Conoscenze
Aiuto tecnico alla preparazione di progetti legati ai cavalli
Formazione ai lavori con i cavalli
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All’epoca del re Luigi XIV, il Ministro Colbert volle sviluppare l’allevamento per diminuire le spese generate dall’acquisto di cavalli all’estero. Nel 1665 Colbert firmò il decreto di creazione delle Stazioni Nazionali di monta equina.
Le «Regie Stazioni di monta equina» («Haras royaux») furono abolite dall’Assemblea costituente nel 1790 durante la Rivoluzione (abolizione denunciata nei «Cahiers de doléances des Etats généraux» cioè nei documenti contenenti le rimostranze e le petizioni dei delegati agli Stati Generali del 1789).
La riapertura delle Stazioni di monta equina avvenne solo con Napoleone. Furono allora chiamate «Stazioni Imperiali di monta equina».
Fin dal 1806, Tarbes accolse una Stazione imperiale di monta equina, dapprima nel vecchio Seminario della città e poi nel sito attuale.
Per tutto l’Ottocento gli architetti si successero per dotare la Stazione di monta equina di diverse costruzioni che formano tuttora un insieme armonioso, fortemente impregnato dello stile imperiale.
Fonte : Wikipedia
[Redazione Giornalisti Equestri]