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I ferri di cavallo sono stati inventati durante il Medio Evo in Europa, per proteggere e rendere utilizzabili i cavalli, i cui zoccoli erano stati indeboliti dall’impossibilità di muoversi liberamente a causa della stabulazione.
Prima di allora, non sembra che i cavalli domestici, compresi quelli usati dalle cavallerie greche, babilonesi, egiziane ecc., fossero ferrati.
Il manuale di Senofonte sulla cura e sull’addestramento del cavallo da guerra greco raccomanda che gli zoccoli fossero mantenuti forti inserendo un’area di acciottolato nel loro paddock.
I cavalli attualmente utilizzati in Mongolia e in zone del Sud America sono tuttora sferrati.
Quando i ferri di cavallo furono utilizzati per la prima volta, lo studio scientifico dell’anatomia (la struttura del corpo) e della fisiologia (lo studio del funzionamento delle cellule, dei tessuti e degli organi del corpo) era sconosciuto.
I ricercatori attuali stanno riconsiderando criticamente i ferri di cavallo, studiando i loro effetti sulla forma, sulla struttura, sulla funzionalità e sulla salute di ognuna delle componenti dello zoccolo equino, fino a livello cellulare.
I ferri possono produrre danni ad ognuno di questi livelli, specialmente quando la ferratura è di scarsa qualità, oppure non è sufficientemente frequente, o quando il precedente pareggio è sbilanciato. È qualcosa che gli osservatori più attenti hanno notato da sempre; i cavalli ferrati tendono a manifestare zoppìa troppo frequente, e sono abbattuti prima del termine del loro ciclo vitale, quando soffrono di dolori tali da non poter essere più utilizzati.
La controversia sull’uso della ferratura, basata su argomenti del tutto analoghi a quelli utilizzati dall’attuale movimento per il cavallo sferrato, non è nuova, ma risale almeno alla fine del XIX secolo.
I cavalli ferrati, una volta tolti i ferri e trascorso un tempo sufficiente a guarire le strutture interne dello zoccolo, possono migliorare notevolmente nella sicurezza del piede (perché avvertono meglio il terreno), nell’impulso e resistenza (perché la flessibilità dello zoccolo sferrato agisce come una pompa ausiliaria a sostegno dell’attività del cuore), e nella qualità del movimento o agilità (la presenza dei ferri impedisce un pareggio frequente o una regolare usura dello zoccolo, e quindi impedisce che lo zoccolo mantenga costantemente la forma ideale per le sue prestazioni atletiche).
A causa degli effetti della ferratura — i danni ai tessuti interni e la graduale distorsione della loro forma — gli zoccoli spesso non sono sani nel momento in cui il proprietario decide di sferrare il cavallo. Può volerci un intero ciclo di crescita dello zoccolo (il tempo di ricrescita dalla corona al suolo), cioè un periodo di transizione di circa otto mesi, prima che il cavallo possa essere utilizzato senza una forma di protezione ai suoi piedi in via di guarigione.
In questo periodo, al cavallo possono essere applicate scarpette che vengono indossate solo quando il cavallo è montato su terreno duro, ghiacciato, roccioso o ghiaioso, e tolte nel tempo rimanente, per permettere un continuo contatto fra gli zoccoli ed il suolo. Recentemente sono stati ideati molti tipi di scarpette a questo scopo.
Fonte : Wikipedia
[Redazione Giornalisti Equestri]