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La disfunzione della pars intermedia dell’ipofisi equina, nota anche come sindrome di Cushing equina, è una malattia neurodegenerativa. Un importante fattore di rischio per Cushings è l’invecchiamento avanzato ed è il disturbo endocrino più comune nei cavalli più anziani.
La prevalenza nei cavalli di età superiore ai 10 e 15 anni è riportata rispettivamente al 9,3% e al 21%. A causa della lenta natura progressiva della malattia, della variazione stagionale della produzione ormonale e della sovrapposizione della risposta endocrina ad altri eventi, una diagnosi accurata è difficile.
La diagnosi richiede la combinazione di anamnesi, segni clinici, oltre ai risultati dei test di laboratorio.
Questo studio mirava a segnalare la sindrome di Cushing in un cavallo concentrandosi sui metodi diagnostici.
Il proprietario ha riferito che l’animale di età 13, aveva una progressiva perdita di peso e una crescita anormale del mantello, con aspetto riccio. Dall’ispezione visiva, il punteggio delle condizioni del corpo era 4 (1-9) addome sporgente ed è stato notato, irsutismo, depressione e letargia.
Inoltre, c’era una grande massa neoplastica sul lato sinistro della regione glutea. Successivamente, questa massa è stata classificata come esame istopatologico come sarcoide fibroblastico ed è stata trattata.
L’animale presentava parametri fisici entro i limiti fisiologici della specie. Nella valutazione ematologica sono state riportate anemia normocromica normocitica e leucocitosi neutrofila.
Nell’esame coproparassitologico, c’erano 300 uova per grammo di feci. Nell’esame clinico è stato sospettato iperadrenocorticismo ed è stato eseguito il test di soppressione del desametasone per confermare il fatto.
Il siero basale è stato raccolto a 17 ore (M0) e successivamente 40 μg/kg di desametasone sono stati somministrati per via intramuscolare…

[Redazione Giornalisti Equestri]