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Le origini del cavallo da guerra medievale sono oscure, anche se si ritiene che avessero un po’ di sangue del Berbero e dell’Arabo attraverso lo spagnolo Jennet, un precursore delle moderne razze del Frisone e dell’Andaluso.
È anche possibile che altre fonti di sangue orientale provenissero da quella che veniva chiamata la razza nisaica (forse simile al cavallo turkmeno) dall’Iran e dall’Anatolia, un altro tipo di cavallo orientale portato in Europa dalle Crociate.
I «cavalli spagnoli», qualunque fosse il loro allevamento, erano i più costosi. Infatti, in Germania la parola “spanjol” divenne il termine per i cavalli da guerra di qualità. Tuttavia, le fonti letterarie tedesche citano anche buoni cavalli provenienti dalla Scandinavia.
Anche il regno di Francia produsse buoni cavalli da guerra. Alcuni studiosi attribuiscono ciò alla forte società feudale locale, ma una spiegazione altrettanto probabile è l’influenza storica delle tradizioni di allevamento di cavalli romani conservate dai Merovingi cui accennavamo prima, combinate con l’aggiunta di pregiati ceppi di sangue spagnoli e orientali catturati sulla scia della vittoria di Carlo Martello sugli invasori omayyadi islamici nella Battaglia di Poitiers (732), a seguito della quale i Carolingi iniziarono a strutturare la loro cavalleria pesante gettando le basi per la radicale modifica socio-culturale che avrebbe portato all’affermazione del feudalesimo vero e proprio.
Il sequestro della terra, per garantirsi l’approvvigionamento di foraggio per le mandrie ed il passaggio del pagamento dei tributi, in natura dal bestiame generico ai cavalli aveva quindi per quel tempo una logica.
L’allevamento del cavallo da guerra da parte della nobiltà medievale, per la quale il possesso del cavallo tanto quanto delle armi sarebbe divenuto conditio sine qua no di status, portò ad abusi.
Già nel IX secolo, non era raro che le cavalcate dei nobili, di svago o d’addestramento, devastassero prati e raccolti. Del pari, era abbastanza diffuso che quegli stessi nobili, dopo averne devastato i campi, pretendessero dai contadini il foraggio per i loro cavalli una volta arrivato l’inverno.
fonte: Wikipedia
[Redazione Giornalisti Equestri]