Reading Time: 2 minutes read
La statua si deve ad una iniziativa del monarca stesso che decise di far realizzare, commissionandola al carrarese Pietro Tacca, una scultura equestre simile a quella sita nella Plaza Mayor di Madrid, eretta in onore di suo padre, il re Filippo III, realizzata in bronzo, iniziata dal Giambologna e terminata dallo stesso Tacca nel 1613.
Filippo IV espresse il desiderio che l’opera superasse in qualità artistica e impatto visivo quella del padre. Il desiderio venne eseguito dal favorito del re Duca di Olivares, il quale diede ordine che il monarca fosse rappresentato su un cavallo rampante, modello fino ad allora sconosciuto nella scultura, a causa della difficoltà tecnica di realizzazione.
L’opera venne commissionata al noto scultore italiano, al quale vennero inviati in Italia due bozzetti disegnati da Velázquez, uno con il re a cavallo e un altro a mezzo busto. Tacca lavorò per sei anni alla scultura, dal 1634 al 1640. Due anni più tardi la stessa venne trasferita a Madrid dalla bottega che l’artista, “scultore granducale”, aveva a Firenze, dove la statua era stata fusa in bronzo.
Secondo la tradizione, lo scultore si avvalse della consulenza fisico-matematica di Galileo Galilei (1564-1642), il quale suggerì che, per ottenere che il cavallo si reggesse solo su due zampe, doveva essere resa solida la parte posteriore della scultura mentre il frontale doveva essere cavo. Questa soluzione, pionieristica nel mondo dell’arte statuaria, impose un nuovo modello che rimase valido durante il XVII e XVIII secolo.
Un altro degli artisti che lavorò al progetto fu lo scultore Juan Martínez Montañés, che accettò l’incarico di Velázquez di modellare una testa del re, per dare un riferimento in rilievo a Tacca dei tratti del viso di Filippo IV.
Il suo lavoro in quel busto è documentato da un ritratto che Velázquez aveva realizzato allo scultore tra il giugno 1635 e il gennaio 1636. Nel quadro Martínez Montañés è ritratto mentre lavora alla testa, appena abbozzata, di Filippo IV (ritratto esposto al Museo del Prado).
Quando Tacca inviò in Spagna il primo modello in creta della statua, per l’approvazione da parte del monarca, questo non diede la sua approvazione alla testa, in quanto non riusciva a trovare alcuna somiglianza con il suo volto. La testa fu finalmente realizzata da Ferdinando Tacca, figlio dello scultore italiano, il che può spiegare la sua qualità inferiore rispetto al resto dell’opera.
foto e testo wikipedia
[Redazione Giornalisti Equestri]