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I Due Cavalieri imbracciano scudi circolari, su cui sono rappresentate delle gru. In Egitto la scimmia era considerata incarnazione di Thot, il Dio della Saggezza, colui che saluta il Sole, quando appare a Oriente e quando scompare a Occidente, lo scriba divino di Ptah, il dio Creatore e di Anubis il Giudice delle anime dei Morti, il Dio che presiedeva le Iniziazioni notturne.
Perché a passo di danza? Filone di Alessandria (20 a.C. – 50 d.C.) ha trasmesso ai posteri una descrizione tratteggiata di una danza circolare eseguita dai Terapeuti dei Neopitagorici i quali replicavano la danza cosmica dell’armonia delle sfere, per accedere alle rivelazioni divine. S. Clemente alessandrino (II-III secolo) la paragonava alle danze degli angeli. Il testo apocrifo Atti di Giovanni ne faceva cenno: “Chi non danza, non sa cosa accade”.
Fonte
https://www.sapienzamisterica.it/simbolismo-templare-.html#Labirinto
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Nota da Wikipedia
In epoca imperiale i neopitagorici rappresentavano una forma completamente diversa dell’ideale ascetico.
Nei circoli neopitagorici era diffuso l’ideale dell’astinenza sessuale del filosofo per la durata dell’intera vita, come si può evincere dalla biografia dell’asceta neopitagorico Apollonio di Tiana scritta da Filostrato all’inizio del III secolo.
Il neoplatonismo ha dominato la filosofia della tarda antichità e fin dagli inizi era orientato all’ascesi. Per i neoplatonici era fondamentale l’obiettivo di liberare l’anima dalla prigione del corpo e restituirla alla sua dimora puramente spirituale.
Il prerequisito per questo obiettivo era eliminare i desideri legati al corpo. Il neoplatonico Porfirio riferisce che il senatore romano Rogatiano fu così colpito dalla dottrina neoplatonica che rinunciò alla sua dignità senatoria, a tutti i suoi beni e liberò tutti i suoi schiavi.
La lettera di Porfirio a sua moglie Marcella è uno scritto esortativo, protreptikos, per uno stile di vita filosofico ascetico.