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Lionel, nacque a Château-du-Loir nel dipartimento di Sarthe nel 1852. Partì volontario per la guerra franco-prussiana a meno di 18 anni, nel 2 dicembre del 1870 prese parte alla battaglia di Loigny con il generale Athanase de Charrette de la Contrie. Contrie, essendosi accorto che Royer disegnava bene, si offrì di finanziargli gli studi all’École nationale des beaux-arts di Parigi.
Royer divenne il pupillo di Alexandre Cabanel e di William-Adolphe Bouguereau. Vinse il Prix de Rome nel 1882. Divenne un ritrattista specializzato nella pittura storica, i suoi dipinti più famosi sono Vercingetorige che getta le armi ai piedi di Cesare del 1899 e la decorazione della basilica di Domrémy-la-Pucelle dedicata a Giovanna d’Arco.
Fu illustratore di supplemento di un giornale dell’epoca, in particolare si ricordano Alfred Dreyfus nella sua prigione e Auguste Comte e le sue tre muse. In ricordo alla partecipazione alla battaglia di Loigny regalò due tele per la ricostruzione della chiesa del suo villaggio, una raffigurante il raduno dei volontari prima di partire per la battaglia, l’altra la notte angosciosa del Generale Sonis sul campo di battaglia.
Nel 1897 donò alla Historical and Archaeological Company of Maine (di cui fu membro, al pari di Albert Maignan) dieci bozzetti ad acquerello rappresentanti la vita di Giovanna d’Arco, uno dei quali era stato sviluppato e presentato per il concorso per le vetrate della cattedrale di Orléans nel 1893, durante il bozzetto era stato scartato.
Lionel Royer riprese il tema di Giovanna d’Arco (assistito dal mastro vetraio Charles Lorin di Chartres) per la basilica di Domrémy. Nella vetrata della deposizione della spada di Fierbois per un angelo la faccia di Jean Poton de Xaintrailles ricalca le fattezze dell’architetto della basilica stessa Paul Sédille.
NOTA STORICA
Vercingetorige nacque senza alcun dubbio nell’Alvernia, una regione storica dell’odierna Francia centro-meridionale, lungo il territorio del Massiccio Centrale. Stando a quanto asserisce Strabone, la sua città natale sarebbe stata Gergovia – ma è possibile prendere in considerazione anche la città di Nemosso (menzionata tra l’altro quale capitale della tribù degli Arverni da Strabone stesso) -, identificata talvolta con l’attuale Clermont-Ferrand, benché gli scavi archeologici più recenti sembrerebbero farne propendere l’identificazione più corretta con la vicina città di Corent, nell’odierna zona di Limagne; a tal proposito, gli scavi attuali hanno rivelato infatti come la zona stessa fosse giunta a un livello d’urbanizzazione più che eccezionale, dimostrando lo sviluppo policentrico d’un vasto agglomerato urbano. Sembrerebbe perciò che ai tempi di Cesare l’oppidum fortificato di Gergovia coesistesse con quest’agglomerato individuato a Corent (ma questo campo potrebbe ancora riservare nuove scoperte). La sua data di nascita non ci è pervenuta d’alcuna fonte a noi conosciuta, se non indirettamente per una deduzione dal testo di Cesare, in cui Vercingetorige viene definito «adulescens» nel 52 a.C., ossia, nel diritto romano, un uomo di meno di trent’anni. Si può dunque dedurre una data di nascita che s’aggiri intorno all’anno 80 a.C.
[Wikipedia]
[Redazione Giornalisti Equestri]