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Nella piena metà del Cinquecento un sovrano intento a celebrare i suoi fasti, il re di Svezia Erik xiv, commissiona all’orefice di Anversa Eliseus Libaerts un’armatura da parata destinata a rimanere tra le più belle mai realizzate: un finissimo cesello ricopre la barda del cavallo con tredici medaglioni che narrano storie di Ercole (equivalente topico del buon principe), e la corazza del cavaliere con otto medaglioni di storie di Troia e altro materiale eroico.
Con l’aiuto di un ricco corredo di immagini, Amedeo Quondam ripercorre in questo densissimo libro la storia e l’iconografia di quell’armatura, uno dei «pezzi» più importanti del Rinascimento europeo.
Né si tratta di un fenomeno isolato; l’arte dell’armatura ha conosciuto già da qualche anno i propri splendori in una ricca tradizione radicatasi a Milano nei decenni immediatamente precedenti.
Quelle armature, beninteso, non sono «ordinarie», non sono strumenti per andare alla guerra; svolgono una funzione straordinaria, connessa ad usi cerimoniali: in parate, tornei, giostre, entrate trionfali eccetera.
È una tipologia destinata a durare meno di un secolo, stretta tra la rivoluzione militare (il primato della fanteria e l’irrompere delle armi da fuoco), che trasforma l’arte della guerra e rende il cavaliere catafratto del tutto obsoleto, e le nuove forme cerimoniali dell’aristocrazia e del potere di Antico regime.
In questo breve spazio si consuma però un’esperienza eccezionale: l’armatura cambia funzione e senso.
Diventa la «seconda pelle» del cavaliere, che ne comunica ed esibisce la nuova seconda natura: su questo supporto si addensano segni grafici, immagini, decorazioni, che ne annettono la pertinenza al campo dell’estetica rinascimentale e classicistica.
Beni di lusso con alto valore aggiunto estetico e culturale.
Oggetti della nuova dignità e del nuovo decoro. Dietro di essi si celano, o piuttosto si manifestano appieno, i tratti, gli stili, i simboli e i miti del moderno gentiluomo.
AUTORE
Amedeo Quondam è professore di Letteratura italiana all’Università «La Sapienza» di Roma. Ha curato una nuova edizione con ampio commento del Libro del Cortegiano di Baldassarre Castiglione (Mondadori, 2002). Per i tipi della Donzelli ha pubblicato Cavallo e cavaliere (2003) e La conversazione (2007).
Fonte testo : https://www.donzelli.it/libro/9788879898263
[Redazione Giornalisti Equestri]