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In generale i minerali rappresentano circa il 4% del nostro peso corporeo e sono nutrienti essenziali che partecipano attivamente alla regolazione di molte funzioni fisiologiche. A seconda delle richieste del nostro organismo si suddividono in microelementi, presenti solo in tracce negli alimenti e quindi necessari in minor quantità, e in macroelementi essenziali in maggior quantità. Tra quest’ultimi troviamo il Potassio (K+).
Il potassio è il principale catione intracellulare e, per questo, è fondamentale per il mantenimento del bilancio idroelettolitico, della normale omeostasi cellulare e della funzione dei tessuti eccitabili come i muscoli. Per le sue funzionalità, questo minerale, è stato indicato dall’EFSA come elemento che “contribuisce a mantenere livelli normali di pressione arteriosa”, e pertanto risulta di fondamentale importanza per la prevenzione delle malattie celebro e cardio vascolari.
L’assunzione raccomandata di potassio per la popolazione generale è di 3,9 g. Non esiste un livello massimo tollerabile di introduzione con la dieta ma in alcuni casi possono essere necessarie delle restrizioni come nel caso delle malattie renali.
Circa l’85-90% del potassio presente negli alimenti viene assorbito a livello dell’intestino tenue e, quello in eccesso, viene escreto a livello renale. Una piccola parte viene persa anche con le feci e nel sudore. Risulta quindi difficile che si possa instaurare una carenza di potassio ma ci in alcune situazioni ci possono essere delle perdite eccessive che ne richiedono un’eventuale reintegrazione. Per esempio in presenza sudorazione estrema, diarrea cronica, vomito prolungato, uso di diuretici o nel caso di una vera e propria malnutrizione per difetto. Per ipopotassiemia si intendono valori plasmatici inferiori ai 3,5 mmol/L. Gli effetti di un deficit di potassio sono dovuti principalmente a una riduzione dell’eccitabilità neuromuscolare e pertanto possono essere debolezza muscolare, sonnolenza e apatia. Nei casi più gravi si possono verificare aritmie cardiache anche fatali.
I gruppi alimentari più ricchi di potassio sono la frutta e la verdura non sottoposti a trattamenti tecnologici di conservazione. In particolare la frutta secca o essiccata, essendo un alimento particolarmente concentrato per la minor quantità di acqua presente, ne contiene una notevole quantità. Altre fonti rilevanti sono i legumi, le patate e i cereali integrali. Anche le carni sia fresche che trasformate e il pesce possono essere considerate delle buoni fonti. Un altro alimento con un discreto quantitativo è la cioccolata fondente.
Nella seguente tabella sono elencati alcuni alimenti comuni in ordine decrescente per quantità di potassio contenuto:
Durante la bollitura dei cibi una parte di potassio presente nell’alimento viene dispersa nell’acqua e per questo sono consigliabili metodi di cottura come al vapore, al microonde, in forno o in padella per mantenere inalterata il più possibile il quantitativo del minerale.
L’acqua ha un contenuto di potassio variabile che generalmente arriva a 240 mg/L, quindi a seconda della tipologia può essere considerata anch’essa una buona fonte.