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Il registro genealogico della razza Suffolk Punch è la più antica associazione di razza inglese. La prima menzione nota del Suffolk Punch appare in Britannia di William Camden, pubblicato nel 1586, nel quale viene descrive un cavallo da lavoro delle contee orientali dell’Inghilterra che può essere facilmente identificato come il Suffolk Punch.
Questa descrizione lo rende la razza equina più antica che può essere riconosciuta nella stessa forma al giorno d’oggi.
Uno studio genetico dettagliato mostra che il Suffolk Punch è geneticamente correlato in modo stretto non solo con le razze di ponies inglesi Fell e Dales, ma anche con l’Haflinger europeo.
L’origine della razza è tutt’oggi contesa tra le contee di Norfolk e Suffolk (da cui prende il nome) nell’Inghilterra orientale, dove fu allevata in un’area relativamente isolata. I fattori locali avevano sviluppato il Suffolk Punch per lo svolgimento dei lavori agricoli, per cui necessitavano di un cavallo potente, resistente, sano, longevo, e docile, quindi allevarono il Suffolk in modo tale che potesse soddisfare queste caratteristiche.
Dato che gli agricoltori usavano questi cavalli solamente nelle loro terre, raramente erano disponibili a venderli, il che ha aiutato a mantenere la linea di sangue pura e invariata nel tempo.
Il materiale (genetico) primario della razza moderna Suffolk Punch fu uno stallone di 157 cm di altezza al garrese (15.2 mani o 62 pollici secondo l’unità di misura britannica) allevato nei pressi di Woodbridge nel 1768 da Thomas Crisp di Ufford. A quel tempo la razza era conosciuta come Suffolk Sorrel.
Lo stallone non è mai stato nominato, ed è conosciuto semplicemente come “Crisp’s horse” (tradotto: il cavallo di Crisp). Tuttavia, comunemente ed erroneamente, questo viene considerato come il primo cavallo della razza, in quanto negli anni Sessanta del 1700, tutte le altre linee maschili risultarono essere estinte, portando ad un effetto genetico detto “collo di bottiglia”. Un altro collo di bottiglia genetico si verificò nel tardo XVIII secolo.
Nel 1784 la razza è stata descritta come “alta 152 cm (15 mani, 60 pollici), corta e compatta con arti ossuti, spesso di color sauro chiaro, con temperamento gentile, docile, forte” e con “spalle muscolose”.
Durante il suo sviluppo, la razza è stata influenzata dal Norfolk Trotter, Norfolk Cob e più tardi il Purosangue Inglese. Il colore uniforme deriva da un piccolo stallone da trotto chiamato Blakes Farmer, nato nel 1760.
Altre razze sono state incrociate nel tentativo di incrementare la stazza e la statura e le spalle del Suffolk Punch, ma hanno avuto scarsa efficienza e la razza è rimasta pressoché identica.
La Suffolk Horse Society, fondata in Britannia nel 1877 per promuovere il Suffolk, pubblicò il suo primo libro genealogico nel 1880. La prima esportazione ufficiale di cavalli di razza Suffolk in Canada avvenne nel 1865.
Nel 1880 il primo cavallo Suffolk fu importato negli Stati Uniti, con altri individui a seguire nel 1888 e nel 1903 allo scopo di dare inizio all’allevamento di cavalli di razza Suffolk Punch negli USA.
L’American Suffolk Horse Association fu fondata nel 1907, stesso anno della pubblicazione del suo primo libro genealogico. Nel 1908 il Suffolk era ormai stato esportato dall’Inghilterra in Spagna, Francia, Germania, Austria, Russia, Svezia, svariate zone dell’Africa, Nuova Zelanda, Australia, Argentina e altri Paesi.
Nel periodo della Prima Guerra Mondiale, il Suffolk Punch era diventato un cavallo da lavoro popolare nelle grandi fattorie dell’Anglia dell’Est grazie al suo buon temperamento e alla sua eccellente attitudine al lavoro.
Rimase popolare fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando una combinazione tra l’incremento della produzione di cibo in tempi di guerra (che comportò un ampio numero di cavallo mandati al macello) e la rapida meccanizzazione delle fattorie, decimò la popolazione equina.
Nel 1966 solo nove puledri erano registrati alla Suffolk Horse Society, ma negli ultimi anni ’60 cominciò a rinnovarsi l’interesse per questi cavalli, il cui numero ricominciò a crescere.
La razza rimase rara, e nel 1988 la Gran Bretagna contava solamente 80 giumente con una produzione di circa 40 puledri all’anno.
Negli Stati Uniti, l’American Suffolk Horse Association cessò le sue attività e dopo la guerra restò inattiva: così rimase per 15 anni, ma nel maggio del 1961 si rimise in attività in seguito alla ripresa del mercato del cavallo da tiro.
Durante gli anni ’70 e i primi anni ’80, il registro americano permise ad alcuni belgi di allevare il Suffolk Punch, ma solo le puledre nate da questi incroci potevano essere registrate all’American Suffolk Horse Association.
A partire dal 2001, ai cavalli allevati con linee di sangue americane non fu più permessa la registrazione presso la Suffolk Horse Association inglese, e la razza venne considerata tra le razze equine più rare nel Regno Unito.
Nonostante la popolazione del Suffolk Punch sia in continua crescita, la Rare Breeds Survival Trust del Regno Unito considera critico il suo stato di sopravvivenza: nel 2011 la razza contava tra gli 800 e i 1200 esemplari negli Stati Uniti e pressoché 150 esemplari in Inghilterra.
Anche l’American Livestock Breeds Conservancy la considera una razza a rischio.
Nel 2007, la Suffolk Horse Society ha registrato la nascita di 36 puledri di razza pura, e di altri 33 nel 2008.
Nel 2016 erano presenti circa 300 Suffolk Punch negli UK e ora la razza conta sulla nascita di 30 o 40 puledri all’anno.
Nel 2020 ci sono stati 19 puledri maschi nati nel Regno Unito, e solamente 15 femmine; ora è nata una puledra seguendo un approccio innovativo che utilizza il seme sessato per determinare il genere del nascituro. È la prima volta al mondo che questa tecnica viene utilizzata per supportare la sopravvivenza di razze rare.
Con meno di 72 femmine di Suffolk Punch rimaste nel Regno Unito in età riproduttiva, ogni femmina nata è vitale per la sopravvivenza di questo cavallo britannico in via di estinzione.
foto e testo wikipedia
[Redazione Giornalisti Equestri]