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La dieta Metabolica, ideata dal medico canadese Dott Di Pasquale, è composta da due differenti tipologie di approccio: L’approccio “moderato” e l’approccio “rigido”. Nella prima fase, dalla durata media di 2-4 settimane (soggettivo) chiamata “Fase di Assestamento”, si potranno già delineare con esattezza i parametri per poter decidere quale strategia intraprendere. Il consiglio è quello di iniziare con l’approccio “moderato”, caratterizzato da una percentuale di attorno al 20% di carboidrati, della ripartizione calorica giornaliera.
Se invece si è intenzionati veramente a seguire questa dieta a denti stretti, allora si parla di approccio “rigido”, con una percentuale di assunzione glucidica che va invece dal 5 al 10%.
Le percentuali orientative, saranno quindi in questi primi 12 giorni così ripartite: 50-60% di grassi; 30-40% di proteine e i famosi 30 gr di carboidrati. Queste sono percentuali orientative, perchè è chiaro che si debbano adattare ad ogni singolo soggetto.
Al termine di questo primo periodo di 12 gg, si arriverà (normalmente di sabato) a fare una “ricarica” di carboidrati vera e propria, per ricarica si intende l’assunzione di carboidrati con percentuali che possono raggiungere anche il 200% del normale, distribuita chiaramente nell’arco del fine settimana (12-48 ore) a seconda delle necessità dell’individuo.
Le percentuali, sempre orientative, saranno nella fase di ricarica le seguenti:
• Quantità di carboidrati: Senza limite;
• Percentuale di proteine: 15-30%;
• Percentuale di grassi: 20-40%.
In questo momento preciso di questa dieta, si potranno, tutti gli alimenti a base di zuccheri (brioches, pasta, pane, pizza).
Durante questa fase si avrà un incremento della produzione di Serotonina, (neurotrasmettitore che agisce a livello Sistema Nervoso Centrale e che ci da quel senso di pacatezza e tranquillità).
In questo momento di ricarica, si avrà una notevole produzione d’Insulina, ormone interessato direttamente a questa dieta e secreto dal pancreas.
Questo avvicendarsi di fasi di scarico e ricarico di carboidrati, saranno da questa fase in poi, le caratteristiche della dieta Metabolica.
Da questo momento in poi, si deve continuare con periodi della durata di 5 giorni a carboidrati bassi, alternati da 2 giorni (dato soggettivo) nel fine settimana di assunzione illimitata di carboidrati.
Il rabbocco di carboidrati nel nostro corpo, farà sì che le scorte di glicogeno che abbiamo esaurito nei giorni feriali, si stabilizzino nuovamente su dei livelli accettabili.
Le scorte di glicogeno sono andate a posizionarsi all’interno della muscolatura, rendendola appunto più tonica e soprattutto con meno grasso. Qui si spiega una delle fondamentali funzioni della dieta Metabolica.
La seconda fase, quella di “aggiustamento”, prevede sempre la continuazione delle precedenti metodiche strutturali della dieta stessa, 5 giorni a bassi zuccheri e 2 di ricarica illimitata, ma si concentra più nel determinare la quantità giusta di carboidrati necessari all’organismo per vivere in metabolica.
Questo preciso momento viene indicato con il nome di “set point” glucidico.
La quota di carboidrati, a seconda delle esigenze sportive o anche solo di mantenimento, varierà in base alle nostre esigenze dunque.
1. Fase di Assestamento ?
2. Set Point Glucidico ?
3. Passaggio Metabolico ?
4. Fase di Aggiustamento ?
5. Punto di Riferimento Metabolico.
Il meccanismo su cui si basa questa dieta è quello di ridurre al minimo la presenza dell’ormone anabolico insulina che viene secreto dalle cellule del pancreas quando vi è presenza di glucosio nel sangue.
In questo modo si costringe il corpo ad utilizzare i trigliceridi depositati nelle cellule adipose.
Il minimo di carboidrati consentito è del 30% del quantitativo totale di macronutrienti, ma può essere aumentato se colui che si sottomette a questo regime alimentare riscontra stati di stanchezza mentale o fisica.
A differenza delle normali diete che si basano sulla diminuzione dei carboidrati senza incrementare altri macronutrienti, questa strategia alimentare mette l’accento su un maggior apporto sia delle proteine ma soprattutto dei grassi.
Sono situazioni di disagio metabolico che, soprattutto in organismi in non buone condizioni fisiche, possono determinare peggioramenti di patologie già esistenti.
Ipotizziamo che il corpo continui a non introdurre carboidrati, gli acidi grassi saranno consumati ad alta velocità, le proteine inizieranno a diminuire il loro apporto metabolico per intervento dell’ormone della crescita GH che preserva dal catabolismo proteico;anche le cellule nervose inizieranno ad utilizzare per fini energetici i corpi chetonici, il pericolo di acidosi chetogenica è alto.
Il primo effetto che si osserva è una considerevole perdita di peso soprattutto di grasso ma anche di massa muscolare.
Dott. Giovanni Posabella
Medico Chirurgo
Specialista in Medicina dello Sport
Medico esperto in Omotossicologia